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La Commissione europea ha presentato una proposta di Regolamento in materia di lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali

Il 12 settembre 2023 la Commissione europea ha presentato una proposta di Regolamento in materia di lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali nell’ottica di una revisione del quadro normativo in materia, il cui principale riferimento è attualmente la Direttiva 2011/7/UE.

Il progetto di riforma della disciplina è teso a rafforzare la competitività e incentivare la crescita delle imprese mediante l’adozione di regole uniformi in grado di assicurare una concreta protezione degli operatori economici dagli effetti negativi dei ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. In un quadro quale quello attuale, la Direttiva 2011/7/UE è giudicata dalla Commissione inidonea a garantire l’adozione in ciascun Stato membro di sufficienti misure preventive e di idonei deterrenti in tal senso.

Più nel dettaglio, la proposta prende le mosse da un pacifico dato di fatto; nel mercato interno la maggior parte delle merci e dei servizi è fornita ed erogata secondo un sistema di pagamenti differiti, che con frequenza non trascurabile avvengono in ritardo. Tale tendenza produce inevitabilmente ripercussioni negative sulle disponibilità liquide e sulla prevedibilità dei flussi di cassa, e quindi sulla competitività, produttività ed esposizione al rischio di insolvenza delle imprese, con pregiudizio, in particolare, di quelle di medie e piccole dimensioni.

Per il superamento delle accennate criticità, la Commissione propone dunque:

  1. l’introduzione di un limite massimo di pagamento a trenta giorni per tutte le transazioni commerciali, ferma la facoltà in capo agli Stati membri di stabilire periodi più brevi;
  2. l’introduzione di un obbligo per gli appaltatori c.d. principali a provare l’assolvimento degli obblighi di pagamento verso i subappaltatori;
  3. l’individuazione di clausole contrattuali e prassi nulle;
  4. la debenza automatica degli interessi di mora ad un tasso armonizzato;
  5. l’aumento dell’importo del risarcimento forfettario dovuto per le spese di recupero dei crediti; e
  6. l’introduzione di un obbligo in capo agli Stati membri di designare autorità nazionali responsabili dell’applicazione del Regolamento.

 

Avv. Carlotta Varesio

 

Scarica qui il testo della proposta della Commissione europea